Dopo
tanti anni scelgo di tornare a leggere un classico della letteratura, conosciuto
in tutto il mondo e divenuto celebre anche grazie ai numerosi adattamenti
cinematografici che hanno reso i protagonisti delle icone indimenticabili.
James
Gatz, figlio di poveri contadini, stufo di sofferenze e privazioni, fugge di
casa convinto di poter trasformare se stesso in una persona di successo. Inizia
a farsi chiamare Jay Gatsby, inizialmente si arrangia con lavoretti da poco, ma
non si arrende mai. Nella sua mente è ben chiaro chi dovrà diventare, e con una forza interiore davvero invidiabile riesce a non
perdere mai di vista il proprio obiettivo. Sfrutta un colpo di fortuna, diventa
amico, confidente e aiutante di un ricco borghese, gira il mondo a bordo di uno
splendido yacht. Ma sono gli anni della Prima Guerra Mondiale e Jay è chiamato
a compiere il proprio dovere; indossa la divisa con coraggio e sfrontatezza,
scala le gerarchie militari, si fa onore in territori europei. Gli viene
concesso il privilegio di studiare qualche mese a Oxford.
A
Louisville, prima della guerra, si era innamorato di Daisy, un’affascinante
ereditiera; Jay non aveva soldi, titoli, alcuna prospettiva concreta di poter
condurre all’altare una simile ricercata bellezza, eppure non dubita mai di
riuscire nei propri intenti.
Sapere
che Daisy, durante la sua assenza, si è sposata con Tom, ricco e affascinante
giocatore di polo, non lo scoraggia affatto, anzi, se possibile, lo sprona
ulteriormente verso il suo unico obiettivo.
Jay,
grazie ad attività illecite, sospette e chiacchierate, diventa ricchissimo;
celebri in tutta New York le sue feste, a cui partecipano migliaia di persone
in cerca di fama, affari e notorietà. Incantevoli, spietatamente suggestivi,
drammaticamente veri i suoi tentativi di riacciuffare quell’unico rapporto
umano che lo ha fatto sentire felice, autentico, innamorato.
Fino
al finale tragico, in cui i sogni si dissolvono, la ruota dell’esistenza delle
persone seguita a girare instancabile, e a restare immutato è solo il senso di
solitudine.
Una
lettura complessa, difficile soprattutto nella parte iniziale, in cui il
lettore è chiamato a immedesimarsi in una realtà lontana, sconosciuta, da
sembrare quasi irreale: eccellente il finale, in cui inevitabilmente si è
costretti a riflettere sul senso della nostra vita.
RECENSIONE.
Titolo: Il Grande Gatsby
Autore: Francis Scott Fitzgerald
Casa editrice: Mondadori
Prima edizione: 1925
Prima edizione italiana: 1936
Traduttrice: Fernanda Pivano
(Recensione a cura della libreria "Libriamoci" di Andrea Antoniotti - via della Libertà 24, Gropello Cairoli)
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