Un
libro autobiografico che parla di storia, di geopolitica, di immigrazione, di
guerra, di attualità.
Azad
Cudi è Curdo, ma Iraniano di nascita. Diserta il servizio militare perché si
rifiuta di sparare agli esponenti del suo popolo, considerati dissidenti
politici. Si affida a un trafficante di uomini e fugge in Europa; arriva in
Inghilterra e ottiene i documenti da rifugiato. Inizia a lavorare, cerca di
integrarsi, vive qualche anno all’occidentale; mette da parte qualche soldo,
frequenta coetanei, locali notturni e circoli culturali. Non ha problemi con la
giustizia, con i coinquilini o con i colleghi: ma Azad non smette mai di
cercare il senso della propria vita.
Inizia
a frequentare altri rifugiati, si appassiona alla storia del suo popolo, alle
angherie subite nei secoli dalla sua gente; conosce gli scritti di Abdullah Öcalan,
si appassiona alle idee e alla filosofia del grande leader Curdo imprigionato
in Turchia.
Sono
gli anni in cui l’Isis, con il suo potente esercito, cerca di instaurare
spietate dittature, rovesciando governi, calpestando trattati e democrazie. Per
Azad è il momento di entrare in azione, di fare qualcosa di concreto: parte in
auto da Leeds e in 5 giorni arriva al confine tra Turchia e Siria. Si unisce ai
combattenti per la liberazione del Kurdistan, impara a usare le armi e, dopo un
breve addestramento, viene mandato al fronte come cecchino. Impara convivere
con la morte, con le privazioni, con il sangue, con la tensione costante che ti
tiene sempre in allerta. Gli viene chiesto di partecipare alla disperata difesa
di Kobane, poche centinaia di Curdi contro migliaia di jihadisti ben armati e
abituati a spadroneggiare. È una guerra strada per strada, edificio per
edificio; inganni, attacchi suicidi ed esplosivi nascosti in oggetti di uso
comune sono problematiche da affrontare quotidianamente con nervi saldi.
Poi
il Mondo, spaventato dall’incedere inarrestabile dell’Isis, sembra accorgersi
finalmente della questione curda, si unisce alla lotta
con uomini e mezzi, spostando l’ago della bilancia delle forze in campo.
Si
smette di sparare, arrivano i giornalisti, gli affaristi, i politici, i
contrabbandieri. Per i pochi combattenti sopravvissuti inizia una nuova lotta:
quella per trovare lo scopo di continuare a vivere. Stress post-traumatici,
ferite di guerra, incapacità di relazionarsi con le persone sono solo alcuni
dei problemi da affrontare per riafferrare il senso delle cose.
Un
libro da conoscere, da leggere, da meditare: racconta del Mondo che viviamo,
che ignoriamo o che fingiamo di non vedere!
Titolo: Nel
Mirino
Autore: Azad
Cudi
Casa editrice:
Longanesi
Traduttrici:
Sara Crimi e Laura Tasso
Data di pubblicazione: maggio
2019
Recensione a cura di "Libriamoci"

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